31 ottobre 2006

Living is easy with eyes closed


Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.

Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see.
It's getting hard to be someone but it all works out.
It doesn't matter much to me.

Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.

No one I think is in my tree, I mean it must be high or low.
That is you can't you know tune in but it's all right.
That is I think it's not too bad.

Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.

Always know sometimes think it's me, but you know I know when it's a dream.
I think a "No" will mean a "Yes," but it's all wrong.
That is I think I disagree.

Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.
Strawberry Fields forever.
Strawberry Fields forever.

...each dream is an example...


Mi domando: quando mi sono accorta di aver perso il cd dei Gastr del Sol?
Probabilmente troppo tempo dopo averlo perso e soprattutto dopo esser transitata da quattro differenti dimore nell'arco degli ultimi sei mesi. Perdere qualcosa e non accorgersene per tempo è forse peggio di rendersi conto subito che qualcosa manca. Discorso intricato? Semplice sega mentale? Teorema della filosofia delle banane? Non saprei.
Ho perso due cd importanti nel corso della mia esistenza dalla dimora variabile e, senza voler dare un senso più grande di quello che hanno questi due episodi scollegati tra loro, mi vien da pensare proprio adesso che scrivo che forse tutto questo un senso ce l'ha.

Ho perso Hail to the thief senza rendermi conto dove nè quando e non devo averci pensato più di tanto se l'ho masterizzato in maniera indolore con una minima vaga, lontana e inspiegabile sensazione di nostalgia.

Ho perso Camofleur. Ho scoperto solo in questi giorni che il titolo era questo.
Neanche una settimana fa si è accesa questa lucina nella mia testa: a Aix en Provence mi era arrivato un pacco con due cd e un libro in un freddo sabato mattina di gennaio. Uno dei due cd era...mmm vediamo...broken social scene? Sì sì, decisamente loro... ma non ne sono poi così sicura... fino a quando qualcosa deve aver fatto contatto ed ecco che mi si decostruisce l'immagine dell'album dei broken social scene e mi appare questo cd con la scritta rossa: Gastr del Sol ... eccoci. Io questo cd l'ho perso però la sua presenza era rimasta lì intrappolata in chissà quale limbo cerebrale ad aspettare il via per uscire fuori. Non potrei giurare nè sul colore della scritta nè sul fatto che abbia potuto leggere da qualche parte questo nome e tutto mi si sia chiarificato. So con certezza che era lui.

Adesso scrivo sulle note di questo album che, per via di questa bizzarra storia un po' sfumata nella memoria e forse non solo per questo, diventerà una musica importante. Una musica di quelle che per forza di cose non posso più dimenticare.
Insieme a Hail to the thief lo nomino pietra miliare della mia memoria musicale, perchè anche volendo esser brava ho capito che non c'è modo di disfarsene!

Hail to the thief - Radiohead
Camoufleur - Gastr del Sol

30 ottobre 2006

desemantizzata



un vizio che avevo perso...quello di addormentarmi con la musica
la sensazione di essere sospesa su quei frammenti che compogono la mia vita
posso vederli tutti dall'alto,connetterli fra loro
vedere la me stessa di dieci,cinque,due anni fa.
vedermi un mese fa scomporre il mio personalissimo mosaico per ricomporlo con qualche pezzo in più...un mosaico senza mai confini precisi
l'intima consapevolezza che quando più si desidera qualcosa, tanto più il mondo cospirerà affinchè si realizzi

23 ottobre 2006

migrazioni discografiche!

Sento di avere la testa dentro l'ovatta dopo quasi 24 ore da una colossale sbornia.
Per la seconda volta in alcool veritas ho dato spazio alle mie fantasie discografiche e credo di aver venduto un concerto. Non so da dove sia uscito fuori ma il mio animo musicomanageriale ha nuovamente preso il sopravvento e mi ritrovo con un'ulteriore promessa di cd nella speranza di organizzare un concerto, consapevole che il diretto interessato è totalmente all'oscuro dei miei piani!
Però, non male come futuro lavoro! E pensare che perdo tempo con i migranti!!!!


God save the live music!

22 ottobre 2006

cannella e nuvole...

Ci sono delle immagini rubate da libri, film, musiche o quadri che diventano ricordi propri talvolta condivisibili con chi quel film lo ha visto insieme a te. Vite che non ti appartengono ma che diventano un ricordo a cui si può pensare e ripensare sentendosene partecipe. Una sonorità stonata, uno schizzo che capta lo sguardo, un mondo a cui non si appartiene ma che diventa una tradizione per l'io. E non credo che basti associare il tutto alle sensazioni provate in quel dato momento, credo che ci sia qualcosa di più profondo, forse la necessità di crearsi un proprio mondo fatto di graffi alla realtà.


Prima di prendere in mano la pasta è meglio preparare lo sciroppo...Un quarto di litro d'acqua, 450 grammi di zucchero, due cucchiaini di miele e due di succo di limone dentro una piccola pentola da mettere sul fuoco, mescolare un po' e quando comincia a bollire aggiungere due cucchiai di acqua di zagara, lasciare che si formi una specie di velo bianco in superficie. Togliere dal fuoco e mettere a raffreddare in frigo.
Sbriciolare le mandorle tostate insieme alla cannella, i fiori di garofano e, perchè no, anche con l'uva sultanina.
Il ripieno e lo sciroppo sono pronti.
Adesso è ora di lavorare la pasta sfoglia.
Stendere con il mattarello finchè si arriva ad avere almeno quattro-cinque sfoglie sottilissime, si può arrivare fino a 10...io non ci sono riuscita!
Quando la prima sfoglia è ben stirata stenderla su una teglia imburrata, adagiare sopra un'altra sfoglia e cominciare a spolverarla con le mandorle profumate di cannella; continuare con gli strati fino ad esaurirli. Con l'ultima sfoglia cercare di riprendere gli angoli e ripiegarli all'interno della teglia. Con un coltello tagliare in quadrati o rombi il baklava, stendere un po' di burro fuso sul dolce e mettere in forno a 200° gradi. Quando la sfoglia comincia a dorare il baklava è quasi pronto. Basta innaffiarlo con tanto tanto sciroppo e lasciare che se ne impregni!

19 ottobre 2006

Intense giornate di studio...






Passeggiata a Paseo Nuevo












Tartarughe a la Zurriola

Immancabile puntatina serale al bar di turno







Eh si...è proprio una vita stressante!
:P

16 ottobre 2006

da dove arriva il winter?


Pensieri sparsi stasera.
E' troppo che non li butto giù. Forse quel parlare instancabile si è leggermente bloccato su qualcosa di cui non mi rendo ancora conto. Arriverà prima o poi la cristallizzazione.
E forse mi è arrivata oggi sul meraviglioso suono delle vecchie cassette. Quello del tasto tape e poi del tasto play. Una magia ormai dimenticata, un clic sfumato, annebbiato, lattiginoso. Clic. E ho desiderato poter mettere della musica come in Alta Fedeltà quando Rob Gordon neo produttore mette i dischi al locale dei vecchi tempi!
Stasera partirei da Thomas Winter et Bogue. Io non ho idea da quale posto sbuchi questo duo francese, o meglio so che scaricando da e-mule un file winzip "Radiohead 2006" mi sono ritrovata ad ascoltare questi due album e sono ancora all'inizio, all'ascolto quello che può voler dire tutto o anche niente e non ho nè pretese o aspettative di nessun genere. Ma per stanotte sarà l'album che metterò su...
Cercando almeno di capire da dove sia arrivato a me, in attesa che una minima percezione di movimento faccia cristallizzare la soluzione dentro la mia testa.

Cristallizzazione...Intuizione.
"E' l'intuizione che porta all'uomo dallo Sconosciuto i messaggi che rappresentano la sua conoscenza più elevata."

Disco-bibliografia

Thomas Winter et Bogue - Sur la colline
Alta fedeltà - Nick Hornby

06 ottobre 2006

En el circulito rojo...




Da un gran gusto tornare a casa costeggiando il mare
anche quando le gambe sono stanche
e la testa è pesante di ogni tipo di pensieri
Trovare il tempo di fermarsi sul lungomare
guardando i surfisti che vanno su e giù per le onde
allo stesso ritmo della musica che suona nelle mie orecchie.
E davanti ad un orizzonte che non ricordavo più
pensare agli sguardi d'intesa che mi riscaldano
e che mi mancano così tanto.
E sono proprio gli sguardi che che desidero
quelli che ricerco in ogni incontro,
in questi sconosciuti che affollano la mia quotidianità.