22 ottobre 2006

cannella e nuvole...

Ci sono delle immagini rubate da libri, film, musiche o quadri che diventano ricordi propri talvolta condivisibili con chi quel film lo ha visto insieme a te. Vite che non ti appartengono ma che diventano un ricordo a cui si può pensare e ripensare sentendosene partecipe. Una sonorità stonata, uno schizzo che capta lo sguardo, un mondo a cui non si appartiene ma che diventa una tradizione per l'io. E non credo che basti associare il tutto alle sensazioni provate in quel dato momento, credo che ci sia qualcosa di più profondo, forse la necessità di crearsi un proprio mondo fatto di graffi alla realtà.


Prima di prendere in mano la pasta è meglio preparare lo sciroppo...Un quarto di litro d'acqua, 450 grammi di zucchero, due cucchiaini di miele e due di succo di limone dentro una piccola pentola da mettere sul fuoco, mescolare un po' e quando comincia a bollire aggiungere due cucchiai di acqua di zagara, lasciare che si formi una specie di velo bianco in superficie. Togliere dal fuoco e mettere a raffreddare in frigo.
Sbriciolare le mandorle tostate insieme alla cannella, i fiori di garofano e, perchè no, anche con l'uva sultanina.
Il ripieno e lo sciroppo sono pronti.
Adesso è ora di lavorare la pasta sfoglia.
Stendere con il mattarello finchè si arriva ad avere almeno quattro-cinque sfoglie sottilissime, si può arrivare fino a 10...io non ci sono riuscita!
Quando la prima sfoglia è ben stirata stenderla su una teglia imburrata, adagiare sopra un'altra sfoglia e cominciare a spolverarla con le mandorle profumate di cannella; continuare con gli strati fino ad esaurirli. Con l'ultima sfoglia cercare di riprendere gli angoli e ripiegarli all'interno della teglia. Con un coltello tagliare in quadrati o rombi il baklava, stendere un po' di burro fuso sul dolce e mettere in forno a 200° gradi. Quando la sfoglia comincia a dorare il baklava è quasi pronto. Basta innaffiarlo con tanto tanto sciroppo e lasciare che se ne impregni!