29 maggio 2008



Quel giorno L. si svegliò nel solito letto, nella solita stanza, nella solita città sotto la solita finestra.
Solo che quel giorno, improvvisamente tutto le fu chiaro.
Come se d'incanto fossero stati tolti dai suoi occhi tutti i filtri,
quello dell'infanzia siciliana in una famiglia piccoloborghese, quello di un'entusiasmante vita universitaria trascorsa fra una conca verde e un oceano blu, quello degli incontri giusti e anche quello degli incontri sbagliati.
Quel giorno L. si svegliò e improvvisamente vide tutto nella sua più pura essenza e, improvvisamente seppe perfettamente ciò che c'era da fare, come farlo e quando.

ahahahahahahahah.....
questa è una favoletta da raccontare ai bambini
per fortuna.


Inveca quel giorno L. si svegliò a fatica, fece un'abbondante colazione a base di biscotti della coop e uscì di casa con ancora le cispe negli occhi.
Inforcò la sua bici verde e si recò al lavoro.
Erano già le dieci e mezza del mattino, quando, dopo aver indicato una ventina di volte l'ascensore e essersi sorbita le lamentele di venti cittadini scontenti, le venne in mente ciò che aveva sognato quella notte.
Qualcuno le aveva mostrato la foto di cui sopra, ristampata da altre mani ed improvvisamente quell'angolo nero, in alto a sinistra, mostrò ciò che era rimasto celato per anni.
ed era qualcosa di meraviglioso.